UNORTHODOX RECORDINGS

 Alessio Riccio - Aprile 1998


Il problema è quello di riversare sopra il vissuto quotidiano,
nell’azione sociale di ognuno, quanto l’arte addita in forma simbolica ma reale,
fornendo modelli sperimentabili di nuove relazioni con gli uomini e le cose.

Non sarebbe né importante né appassionante sforzarsi di modificare l’arte,
di innovare il linguaggio, se non ci fosse, più che la speranza, la certezza che,
modificando l’arte, si modifica la mente,
e si può così avviare una vera e propria progressiva rivoluzione dei comportamenti sociali, onde a pervenire a mutare il mondo, a cambiare la vita.
— EDOARDO SANGUINETI

      Più che un'etichetta discografica o un semplice marchio, Unorthodox Recordings vuol essere espressione ed emanazione di pensiero utopico, tendenza all’autodeterminazione assoluta. Nasce in maniera spontanea dal feroce desiderio di salvaguardia e valorizzazione del proprio fare musicale, dalla necessità di un proficuo impiego delle risorse realmente disponibili, dalla volontà di essere protagonista attivo nella creazione di una rete assolutamente alternativa al sistema oligopolistico di gestione della musica.

      Unorthodox Recordings fonde quindi il pensiero con l'azione, l'essere con il divenire, ponendo l’artista in una posizione di libertà, sia della propria capacità di autodeterminazione così come della vocazione all’indipendenza: finalmente proprietario delle sue creazioni, architetto della propria identità, si fa sistema per sé stesso allo scopo di mettere correttamente in circolo coscienza e potenza, avendo cura di sé e della musica in un modo però privo dei tratti del solipsismo, bensì teso alla valorizzazione della propria forza, onde evitarne la dissipazione sia in termini cognitivi che emotivi ed esistenziali. Albert Camus scriveva che l’azione politica e la creazione artistica sono le due facce di una stessa rivolta contro i disordini del mondo.

      Unorthodox Recordings prende forma grazie anche alle parole di Gilles Deleuze, quando scrive che fondare non significa più inaugurare e rendere possibile la rappresentazione, ma rendere la rappresentazione infinitaFondare diviene quindi determinare, è il passo seminale per la creazione di un habitus pratico-intellettuale che incorpori il sapere nel fare, è espressione di una progettualità che non tende più solo a rappresentare qualcosa ma mira anche alla presenza in quanto senso di un esplorarsi-sperimentarsi della mente che si consegna all’oggetto artistico, per interrogare daccapo l’enigmaticità delle cose, per mettere in atto crescita e rinnovamento artistico e intellettuale.

      Il suo essere uno spazio vitale basato su una forza il cui fondamento è culturale e su un sapere fondato su basi autonome, fa di Unorthodox Recordings un progetto attivista (ARTivista, come da un efficace neologismo di Giacomo Verde) e propositivo, strumento rigenerante per le pratiche nomadi del pensiero contemporaneo, per l’autogestione di storia, memoria e creatività; in quanto progetto utopico, espressione di ARTivismo diffuso, di pensiero radicale, di comunicazione come processo aperto, potrà davvero ridefinire la forma estetica in un preciso procedimento creativo: determinazione e sviluppo dei percorsi - ridefinizione dei bisogni e(ste)tici - nuove percezioni polisensoriali.

      Nel 1963 John Cage chiede di socializzare l'attività dell'artista, facendo riferimento alla necessità sociale dell'operare artistico: l’artista non è dissociabile dal mondo etico, resta responsabile per ciò che ha fatto e per ciò che non ha fatto, del suo lavoro e delle conseguenze che esso produce, nel bene come nel male. L’attribuzione di un’etica al sentimento non è, però, semplicemente fuga nell’illusione, è la scelta di un percorso, un guardare oltre. Gilbert Simondon scrive che l’uomo si libera dalla sua condizione di asservito alla finalità del tutto con l’apprendere a costruire la finalità, a organizzare un tutto finalizzato ch’egli giudica e apprezza, per non dover subire passivamente un’integrazione di fatto. L’uomo supera la servitù organizzando coscientemente la finalità.